*Abdelmjid
El Farji (Magid)
Ieri sera ho
tenuto con gli attori dell'Associazione ArTeMuDa e gli attivisti di Amnesty
International uno spettacolo drammatico molto bello: " Le donne forti
danzano scalze" a COSTIGLIOLE D'ASTI (AT) - Teatro Municipale; è stata la
nostra ventunesima replica ( quattordicesima "edizione")... abbiamo
mangiato benissimo in città e abbiamo riso tanto.
Dopo abbiamo
vissuto un viaggio al tempo stesso lungo e breve, un viaggio interessante durante il quale
abbiamo fatto una bella chiacchierata
sul Referendum costituzionale del 2016 in Italia e la situazione drammatica del
mondo, non solo per far passare il tempo, anzi, mi sono confrontato con Carla,
un grandissima amica intellettuale militante per i diritti umani, soprattutto sulle donne. Ho approfittato
della sua presenza per un confronto di idee.
Dopo di che
arrivo a Torino verso le 03,00 di mattina, trovo i miei vicini ancora svegli,
uno di loro mi guardava e rideva tanto. Non capivo il motivo, ma quando entro
nella doccia per lavarmi, vedo la mia faccia allo specchio e inizio anch'io a
ridere (non su di me, ma sul personaggio, “L’uomo musulmano cattivo”, che intrepreto da marzo 2013, è tragico, ma io
ridevo su di lui… è un “contrasto” tra la tragedia e la commedia, che mi fa ricordare una parte della
definizione del conflitto, è uno degli elementi importanti, che differenzia il
dramma secondo Diderot e Hegel, e
secondo quello che ho imparato dai mei professori di drammaturgia e teatro
presso il DAMS di Torino.
Ecco, il
trucco dello spettacolo non è tolto dai miei occhi... inizio a fotografarmi per
documentare il momento, ma anche per trovare un motivo per scrivere queste mie
riflessioni, alla fine ho deciso di denunciare il personaggio dello spettacolo,
“L’uomo musulmano cattivo”, che è disegnato ancora sulla mia faccia.
Io rido, i
miei vicini ridono, perché é chiaro a
me, é chiaro a loro, chi io sia e quanto é ora, più che mai, uno stereotipo l'uomo
musulmano cattivo.
Torino 20-11-2016
Torino 20-11-2016
*Blogher,
Giornalista marocchino, documentarista e studente/ laureando scritto in corso
di laurea magistrale in Cinema e Arti
Performative presso l’università di Torino.
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